sabato 1 febbraio 2014 ore
17,30
presso
l’Auditorium Comunale di San Benedetto del Tronto via De Gasperi 124.
Presentazione del libro *
BENEDETTO LOGGI
Sacerdote, Educatore, Docente
di Giuseppe Palestini
Da alcuni giorni è disponibile in libreria il volume " BENEDETTO LOGGI : SACERDOTE, EDUCATORE, DOCENTE " che racconta la vicenda umana di un personaggio sambenedettese molto conosciuto ed attivo nella Chiesa locale e nel mondo della scuola. Generazioni di ragazze e di ragazzi, e delle loro famiglie hanno avuto l'opportunità di incontrarlo dal 1935 al 1980, tra i banchi di scuola, nei campeggi parrocchiali in montagna, nei campi scout, al cineforum parrocchiale, ai raduni universitari ad Assisi, sui campi da sci. Un sacerdote “atipico” perché svolse la sua missione non in una parrocchia ma parallelamente ad esse nella società civile sia perché con l’ attività di insegnante doveva sostenere la sua famiglia, sia come riflesso delle vicissitudini che segnarono profondamente il suo essere sacerdote. Questa singolare esperienza rese più originale, penetrante ed entusiastico lo svolgimento del suo ministero pastorale fino al termine dei suoi giorni; oggi documentato dalle testimonianze scritte e dalle foto d’epoca contenute nel libro.
Meno nota è la vicenda vissuta dal sacerdote Benedetto Loggi negli anni dal 1943 al 1957. Una storia che inizia nel contesto degli avvenimenti drammatici e dolorosi della guerra (con i bombardamenti sulla città), nel quale videro la luce due iniziative di don Vittorio Massetti (Franz ): la Casa dell’accoglienza dell’infanzia abbandonata ( S. Gemma), alla quale Franz donò il palazzetto di famiglia e l’esperienza del “Cenacolo”', una proposta di vita comunitaria del clero per il rinnovamento della funzione sacerdotale, di servizio agli indigenti ,di distacco dai beni ecclesiastici. La comunità sacerdotale era raccolta intorno alla Abbazia del Paese Alto. Don Benedetto Loggi vi aderì insieme ad altri sacerdoti .
Quest’ultima iniziativa ebbe inizialmente l’approvazione e la benedizione dell’allora Vescovo Luigi Ferri ma successivamente, a seguito di denuncia fatta da teologi locali, fu disapprovata dal S. Ufficio. Si susseguirono scritti anonimi e palesi, diretti a screditare protagonisti e simpatizzanti del “ Cenacolo “ che furono oggetto di incomprensioni e calunnie, incoraggiate da sottili e maliziose insinuazioni, fino a rasentare la medioevale caccia alle streghe . Tutto sfociò in una decisione drastica presa dal Vescovo su suggerimento del S. Uffizio : sospensione “ a divinis “ dei sacerdoti implicati ,allontanamento dai seminari per quanti simpatizzavano con i cenacolisti e scomunica ai partecipanti laici.
Le comunità cristiane di San Benedetto e di Acquaviva Picena si divisero in fazioni pro e contro , animate da forti contrapposizioni, anche nelle stesse famiglie, che si acuirono nel difficile clima politico-sociale del dopoguerra. Anche l’Istituto S. Gemma subì un doloroso ostracismo in conseguenza di quegli avvenimenti.
Don Benedetto Loggi fu colpito in pieno dalla tempesta ma lottò strenuamente con il suo amore per la verità, con la sua obbedienza e con la sua dignità conservando la fede nella sua Chiesa e nei suoi pastori. Riconquistò pienamente il ministero sacerdotale con il nuovo Vescovo Vincenzo Radicioni .
L’Autore ripercorre la vicenda biografica di don Benedetto Loggi con particolare attenzione agli avvenimenti di quegli anni “ difficili" sulla base di documenti inediti; ci offre una lettura dell’esperienza del Cenacolo e del contesto culturale nel quale sono maturate le idee dei loro animatori alla luce dei documenti e delle riflessioni del successivo Concilio Vaticano II° . Il libro è un contributo alla verità .Nel ricordare quanti patirono dolorosamente quei giorni, la Chiesa locale di San Benedetto - Acquaviva Picena rivolga loro un pensiero di sincera, cristiana gratitudine.
di Nazzareno Trevisani
……………………………………………………………..
Nel recente volume "Il Mattone Interrato” un sacerdote e studioso contemporaneo, afferma che in quegli anni “…accanto a preti degni e zelanti che portavano avanti con il massimo dell’impegno la loro vita sacerdotale c’erano altrettanti preti troppo “normali” non abituati ai grandi slanci culturali e tantomeno a innovazioni radicali”. E ancora, un vescovo della stessa diocesi, molti anni più tardi, riconobbe (diplomaticamente) che : “La Chiesa intervenne in forme drastiche ,proprie di quei tempi “.
A don Vittorio Massetti nel 1987 la Città di S. Benedetto rese merito civile conferendogli il ” Premio Truentum”.
* Il libro è disponibile presso La Bibliofila e
Nuovi Orizzonti.
Nessun commento:
Posta un commento